E’ online “Io non c’entro col rock”, il nuovo album di Maurizio Ferrandini
Maurizio Ferrandini, un rockwriter tra invettiva e romanticismo
Il rock non è mai morto. È stato colpito, lasciato in fin di vita, e piano piano ha continuato a zoppicare, tra cicatrici e ferite mai rimarginate, attraversando e sfidando le tempeste tecnologiche degli ultimi 40 anni di Storia, collezionando eroi rimasti – spesso volutamente – invisibili. Il Novecento è lontano, è altrove e va rispettato e lasciato in pace coi suoi miti.
Apre “Destinazione America”, dove un grido interiore trova un passaggio segreto e diventa una dichiarazione di resistenza e di resilienza. Segue “Cosa c’entri col rock”, dove rock è un’idea, un’impostazione dell’anima e non necessariamente uno stile di vita. Romantica seduta analitica, una sorta di viaggio nel subconscio di un uomo costretto a fare i conti con scelte di vita non allineate al senso comune invece la bella “Totem”, mentre in “Questa notte” l’autore accompagna la madre nel suo ultimo volo mentre la vita scorre muta e banale tra l’indifferenza e la mortificante solitudine. Arrivano “Oggi”, descrizione di un istante che diventa il lucido dipinto di una vita, e “Quello che fa bene”, omaggio a Tom Petty. Conclude l’ettagono discografico “Il buio”, criptica e penetrante, rivelazione di un rock guerriero incapace di adeguarsi, ma che non si intende arrendersi.
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